La condizione di sottopeso, una volta associata a condizione di indigenza o a patologie come sindromi da malassorbimento, ipertiroidismo, etc. assume oggi un crescente ruolo all'interno della situazioni ponderali che giungono all'attenzione del nutrizionista.
Purtroppo negli anni si è andata affermando tra molti medici l'idea che l'obiettivo fosse esclusivamente quello dell'aumento del peso ma non della qualità di questo aumento.
Così si è sempre pensato di aumentare indiscriminatamente le calorie a favore di alimenti con contenuto zuccherino e lipidico maggiori.
In tal modo si passava spesso da un problema ponderale ad uno di patologia organica (aumento della sensibilità insulinica, steatosi epatica, iperuricemia e iperlipidemia, cellulite, etc.).
In realtà l'obiettivo del recupero ponderale deve essere quello del ripristino di un peso più accettabile ma sano, prevalentemente di massa magra. Il che richiede senza dubbio più tempo e attenzione ma assicura uno stato di salute più adeguato e duraturo.
Anche qui l'aspetto emotivo nel Paziente è molto importante poichè si vorrebbe un risultato immediato che spesso invece è impossibile. Bisogna quindi saper accompagnare il Paziente all'acquisizione di tutte le notizie utili al suo stato di salute e a quella pazienza necessaria a permettere al suo organismo di rimettersi a costruire le quote giuste di ciò che appare mancante.
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