La storia naturale dell'Obesità ha diversi livelli di manifestazione e diverse condizioni eziologiche.
Spesso, sia la condizione di leggero aumento ponderale, sia quella relativa allo stato vero e proprio di Obesità sono conseguenze di abitudini alimentari alterate e della sedentarietà. Altre volte sono conseguenze di condizioni psicoemotive come abbiamo già visto nelle forme del Binge Eating o della Pluridieta.
Il termine Sovrappeso indica un moderato eccesso ponderale rispetto agli standard fissati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
E' una condizione molto comune soprattutto nelle zone geografiche più ricche dove l'approvvigionamento di cibo è più abbondante e dove impera uno stile di vita più sedentario.
Ovviamente il sovrappeso è una condizione che può predisporre all'Obesità e non va quindi sottovalutato.
L'Obesità, di per sè, è uno dei principali
problemi di salute pubblica, causata da stili di vita scorretti.
L'accumulo di adipe protratto nel tempo, determina gravi danni alla salute essendo associato, in modo certo, a patologie cardiovascolari, tumori e al Diabete Mellito.
La prevalenza dell'Obesità è raddoppiata dal 1980 ad oggi. Nel mondo, nel 2008, si contavano 1,4 miliardi di persone Obese (il 35 % della popolazione mondiale). Tale condizione è più presente nel sesso femminile mentre l'Obesità infantile sta assumendo oggi caratteri di vera preoccupazione sociale e medica essendo una condizione in continua espansione.
In Italia nel 2010 si calcolò che 4 persone su 10 (il 42% della popolazione per l'esattezza) presentassero problemi di eccesso ponderale indicando ciò un lento ma inesorabile stravolgimento delle abitudini alimentari rispetto al naturale equilibrio nutrizionale che la dieta mediterranea ci permetteva.
L'Indice di Massa Corporea (IMC) che si calcola dividendo il proprio peso per il quadrato dell'Altezza espressa in metri, è tutt'ora l'indice più sicuro per definire gli stati di sovrappeso, Obesità o di sottopeso.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità indica per un valore compreso tra 25 e 30 lo stato di Sovrappeso, anche definito tuttavia da alcuni autori Obesità di primo grado, e valori superiori a 30 per definire lo stato di Obesità.
Lo stesso indice viene poi utilizzato per individuare tre gradi di gravità dello stato di Obesità. L'Ultimo grado, per un valore di IMC superiore a 40, viene definita Obesità grave. Man mano che ci si sposta verso valori più alti di IMC il rischio cardiovascolare e tumorigeno, quello inoltre relativo al Diabete aumentano fino a raggiungere i caratteri della Sindrome Metabolica, una condizione caratterizzata dall'insieme di molte patologie concomitanti e da segni ematobiochimici caratteristici (quali aumento del fibrinogeno, dislipidemie, ipercortisolismo, alterazione dell'emocromo, etc..).
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